P s i c o l o g i a
s o c i a l e
Appunti di Arianna Campagnolo
Università degli Studi di Genova
Facoltà: Scienze della Formazione
Corso di Laurea: Scienze e Tecniche Psicologiche
Esame: Psicologia Sociale
Docente: Luca Andrighetto
A.A. 2021/2022Introduzione
La psicologia sociale si occupa di processi psicologici che appartengono a tutti.
Rendere manifesti fenomeni che tutti esperiamo e che si sono vissuti. Analizzare e rendere
espliciti determinati fenomeni. In questo modo permette di capire ancor prima quando si stanno
per verificare fenomeni sociali (prevenzione).
Il teologo inglese John Donne afferma “No man is an island”, ossia nessun essere umano può
definirsi in quanto tale senza interazione con essere umani. Si sa di essere esseri umani attraverso
l’interazione con gli altri. Noi definiamo la nostra identità in base all’interazione con gli altri.
L’interazione tra gli individui ha un’importanza vitale per definirci.
La psicologia generale studia i processi cognitivi (memoria, percezione), affettivi che riguardano
noi stessi (focus specifico sugli individui singoli).
La psicologia dello sviluppo studia lo sviluppo dell’individuo nel tempo.
La psicologia sociale studia l’interazione tra gli individui, come si manifestano le interazioni tra
diversi gruppi di individui e quali fattori determinano, le possibili conseguenza e i processi
psicologici legati a queste interazioni.
Lo studio di gran parte dei fenomeni analizzati dalla psicologia sociale si basa sul rapporto tra ciò
che è l’individuo e ciò che è l’ambiente sociale.
L’ambiente sociale è l’ambiente che noi percepiamo e identifichiamo intorno a noi (stimoli fisici,
ossia oggetti, e stimoli sociali, quindi le persone)
Ciò che si propone di studiare la psicologia sociale è come ciò che proviamo (affect), le nostre
azioni (behavior) e come noi pensiamo (cognition) sono influenzati dall’ambiente sociale e allo
stesso tempo se e in che modo gli individui con proprie caratteristiche hanno la capacità di
influenzare l’ambiente che ci circonda.
Le influenze possono avvenire da un’ambiente offline (faccia a faccia) e da un ambiente virtuale,
ossia mediato da dispositivi tecnologici.
La definizione più condivisa di psicologia sociale venne definita da Gordon Allport: la psicologia
sociale è lo studio scientifico di come pensieri, sentimenti e comportamenti sono influenzati dai
comportamenti degli altri. L’ambiente sociale influenza gli individui.
Gli altri possono influenzarti socialmente in tre modalità secondo Allport: attraverso una presenza
oggettiva, immaginata e implicita.
La presenza oggettiva è la presenza fisica di altre persone.
La presenza immaginata intende l’immaginare che altre persone che sono socialmente
significative per me (e danno un giudizio) potrebbero essere li in quel contesto. Le influenze
precedenti in un certo senso influenzano, ma allo stesso tempo anche nella presenza oggettiva si
sa che in base alla presenza di una determinata persona bisogna avere un determinato
comportamento. Tutti i tipi di influenza sono acquisite attraverso esperienza precedenti.
L’influenza implicita è strettamente connessa con l’idea di norme sociali e deriva dal significato
che attribuiamo alle cose attraverso l’interazione umana.
L’azione non implica la presenza oggettiva degli altri (butto la rumenta indipendentemente da chi
c’è in casa o chi incontro nel tragitto) o la presenza immaginata degli altri. Si fa perché gli altri e le
esperienze passate ci hanno influenzati, attraverso l’osservazione degli altri e quindi si è
interiorizzata la regola sociale. Gli altri esercitano un tipo di influenza che deriva dagli altri in
termini di interazione sociale, ma in termini di norma sociale.
La norma sociale è la credenza all’interno di un ambiente sociale che è percepita socialmente
giusta, anche se moralmente non lo sono.
La norma sociale dipende dalla cultura, dal luogo e dal tempo in cui si vive.
Un ulteriore tipo di influenza è quella virtuale. Secondo alcuni le interazioni sociali online sono un
unico blocco differenziato da quello faccia a faccia, secondo altri il mondo online è eterogeneo (a
seconda del mezzo di comunicazione sono diverse le interazioni sociali).
L’influenza virtuale è simile all’oggettiva in un certo senso, in quanto è presente online. Talvolta è
temporalmente sincrona, ossia vi è una contemporaneità della comunicazione (videochiamata).
Nell’interazione asincrona abbiamo il tempo di mostrarci agli altri in modo diverso, correggendosi
e gestendo l’immagine o se stessi (messaggi e mail).
1Distinzione tra sociologia e psicologia
sociale
La distinzione riguarda il livello di analisi. Nella gran parte dei casi sociologia e psicologia sociale
si occupano di temi simili (es le disuguaglianze sociali). Si distinguono per il focus di analisi: in
quanto la sociologia si pone a un livello macro, ossia il focus di partenza è più generale, la
società (come ad esempio il covid porta cambiamenti nella società).
La psicologia sociale parte da un livello micro, ossia dall’individuo e si occupa dell’interazione tra
i processi cognitivi dell’individuo e i processi sociali, la cultura e la società in cui apparteniamo.
La psicologia sociale attinge molto dalla psicologa della personalità, che però viene vista in
interazione con l’ambiente sociale.
Focalizzandosi sul tema delle disuguaglianze sociali
La psi sociale si focalizza sull’individuo e sui processi psicologici che causano le disuguaglianze.
La psi sociale ha la possibilità di intersecarsi con altre discipline: neuroscienze, psicologia
cognitiva e psicologia della personalità.
La psicologia cognitiva studia i processi che regolano la cognizione dell’individuo: memoria,
percezione ed attenzione. La psi sociale si è ispirata molto a questa disciplina, infatti si studiano
gli stimoli sociali in ambito di memoria ed attenzione. La psi sociale ha sviluppato approcci teorici
partendo da meccanismi cognitivi.
Altre tecniche come quella di priming è stata adottata poi alla psicologia sociale.
Le neuroscienze sono un altro ambito con cui c’è stata un’intersezione con la psicologia sociale
negli anni 2000. Phelps ha cercato di mostrare le basi celebrali del pregiudizio: un campione di
persone bianche statunitensi hanno misurato il livello di pregiudizio e poi dopo la fMR veniva
mostrato all’interno del tubo della risonanza venivano mostrate foto di volti di persone
appartenenti allo stesso gruppo etnico o un gruppo etnico differente. Vi era una correlazione tra
attivazione dell’amigdala e pregiudizio delle persone.
Psicologia della personalità e sociale
La psicologia della personalità si concentra maggiormente sulle caratteristiche della personalità
degli individui (i tratti che caratterizzano i nostri processi psicologici). Gli aspetti che ci
contraddistinguono in quanto individui. La psicologia sociale studia i fattori sociali che influenzano
la nostra personalità.
Situazioni di bullismo:
⁃ Personalità —> caratteristiche di personalità di bulli e vittime
⁃ Sociale —> il focus specifico è sulle caratteristiche sociali che caratterizzano quel contesto,
per esempio ruolo degli spettatori.
I processi che studia la psicologia sociale sono processi generali che riguardano tutti noi perchè i
fattori sociali giocano un ruolo predominante.
I tratti individuali possono accentuare o diminuire i processi. Nel conformismo (tendenza ad
adeguarsi alla maggioranza) tutti noi abbiamo la tendenza ad adeguarsi. Nasce al di la di nostre
caratteristiche individuali, ciò però non significa che le caratteristiche individuali non contino. Ma
nel momento in cui si cerca di appartenere alla società si accentuano. Se vi sono alti livelli di
autostima questi aspetti sono più mitigati.
Si sa che i tratti particolari hanno un ruolo, ma non essendo il focus di analisi si fa in modo che
non vadano a influenzare ciò che si sta studiando, come una possibile variabile di confusione.
2Aspetti metodologici
La psi sociale è una disciplina scientifica.
La variabilità dell’oggetto di studio indagato nelle materie scientifiche hard è molto più alta poiché
sono fenomeni che hanno una certa stabilità e prevedibilità rispetto all’oggetto di studio della
psicologia sociale.
L’oggetto di studio coincide con lo studioso.
Le persone si azzardano a dare una risposta perchè siamo noi stessi gli oggetti di studio per cui
abbiamo conoscenza e potrebbe fare riferimento ad esperienze.
È probabile che si attivino le teorie ingenue.
Questo aspetto si lega molto all’effetto Dunning-Kluger: nell’asse x si misura quanto una persona
sa su un determinato argomento e nell’asse y vi è la convinzione di opinione. Chi sa meno è colui
che si esprime convinto delle sue giustificazione.
Quando si è competenti si ha convinzione ma non raggiungerà mai il picco di stupidità. Questo
effetto rientra in un fenomeno di chiusura cognitiva, si ha un’unica direzione e si raccolgono
informazioni che sostengono ciò che credo io.
L’effetto Dunning-Kluger spiega l’idea di scienziato ingenuo.
Il metodo utilizzato è ciò che fa di una disciplina una scienza o meno. La psicologia sociale utilizza
un metodo sperimentale. Una parte degli psi sociali non pensa che il metodo sperimentale debba
essere l’unico metodo utilizzato. Non tutti pensano che la psi sociale sia una scienza.
Il metodo sperimentale consta della manipolazione di una o più variabili indipendenti.
Vi=esposizione ai giochi violenti, vd=aumento dell’aggressività
Solitamente è richiesta una numerosità campionaria deciso con analisi fatte a priori su una
determinata analisi sperimentale. In questo disegno sperimentale specifico è circa 90 in totale.
Devono essere rispettati alcuni criteri, quali un adeguato numero di partecipanti e deve esserci
un’assegnazione casuale nei gruppi dei partecipanti. È importante che siano equilibrati anche dal
punto di vista di genere, in questo caso.
In psi sociale non si misura quasi mai l’aggressività prima, perchè si è abbastanza sicuri che
possa non avere molta importanza, d’altra parte perchè spesso non si dicono i reali scopi dello
studio. Aumenta la probabilità che i partecipanti capiscano cosa si cerca e reagiscano o in modo
opposto o nel modo che ci si aspetta per compiacere il ricercatore.
La validità interna più alta è quella in laboratorio (ambiente controllato con procedure
standardizzate in modo che le variabili di confusione vengano limitate). Tuttavia hanno una bassa
validità esterna, ossia generalizzarla all’ambiente reale.
Gli studi sul campo hanno un’alta validità esterna (è probabile che sia riscontrabile nella vita reale)
vi possono essere variabili di confusione.
Metodi alternativi in psicologia sociale
Il metodo sperimentale è l’unico metodo che permette di stabilire il rapporto causa effetto tra
due variabili.
La ricerca correlazionale studia la correlazione tra le variabili, non manipolando le variabili, ma
solamente misurandole se correlano in modo positivo (aumentano) o negativo(una aumenta, l’altra
diminuisce).
La ricerca sul campo avviene in un ambiente di vita reale. Chi ha un approccio scientifico alla psi
sociale usa meno. È un approccio etnografico in cui il ricercatore osserva in un ambiente naturale,
online o offline.
Con l’etnografia digitale si osservano le persone in una realtà online. Il vantaggio principale è
che la validità esterna è massima, però vi sono variabili di confusione.
La ricerca d’archivio non è tradizionale della psicologia sociale (presa da altre discipline) non si
basa sulla raccolta dati in contemporanea, ma si basa su dati passati di diverso tipo, quotidiani,
libri, fonti online. Si possono verificare fenomeni del passato su cui non si può effettuare uno
studio. Lo svantaggio è che vi sono gradi di attendibilità più o meno alti e quindi non sempre le
ipotesi hanno base oggettiva o affidabile.
Il vantaggio è che si studiano dei fenomeni passati.
3Percezione sociale e prime impressioni
Si è categorizzato l’individuo di diverso gruppo. Sulla base di ciò che vediamo ci facciamo
influenzare e prevediamo il comportamento.
La categorizzazione avviene in modo automatico.
Quali sono i fattori che regolano le
prime impressioni
Tutti tendono in modo piuttosto veloce a voler formare un’impressione verso gli altri. È un
processo che avviene velocemente, basandosi su pochi indizi è molto approssimativo. Noi
abbiamo bisogno, evolutivamente, di formare nuove impressioni per capire se la persona può
essere una minaccia o un alleato.
Vi sono dei fattori che regolano i processi di prime impressioni.
Per quanto riguarda l’aspetto fisico ci si focalizza sul volto e l’attrattività fisica di una persona
(corrispondenza con i canoni culturali del tempo). Inoltre ci si basa sulla comunicazione non
verbale. I tratti di personalità sono quelli su cui maggiormente ci si basa per capire se è una
persona con cui vale la pena interagire.
Basandoci solo sull’aspetto fisico si possono formare delle ipotesi.
Lo schema cognitivo è qualcosa che abbiamo strutturato e immagazzinato nella memoria
attraverso le esperienze sociali passate e ordinano le informazioni che abbiamo circa noi stessi
(schemi di sè) e sugli altri.
Gli schemi non nascono dal nulla ma da esperienze passate. Gli schemi sono culturalmente
dipendenti perchè dipendono dalla socializzazione. Gli schemi ci permettono di trarre delle
inferenze sugli altri.
L’aspetto fisico di una persona gioca un ruolo predominante per quanto riguarda le prime
impressioni. Si capisce l’età della persona, come si veste.
Il perchè è perchè è il primo e spesso unico elemento per interagire per la prima volta con gli altri.
Attrattività fisica
Gli aspetti su cui la psicologia sociale si è focalizzata di più sono le caratteristiche facciali
(aspetto fisionomico) e attrattività fisica.
The face effect è l’idea secondo cui la nostra conformazione facciale in modo inconsapevole è
una fonte di informazioni per trarre un processo di prime impressioni.
L’aspetto della fisionomia facciale come fonte di informazione ha origini piuttosto antiche —>
Leonardo da vinci cambiava solo determinati dettagli dei volti delle persone per renderle più o
meno affidabili.
Questo tema è stato abbastanza trascurato dalla psicologia sociale fino a circa 10 anni fa.
Gli studi Todorov affermano che vi sono alcuni aspetti che definiscono una maggiore affidabilità.
Ciò che viene cambiato è l’aspetto femminile vs mascolino di un volto. Tanto più un volto ha
caratteristiche che richiama femminilità la percezione di affidabilità aumenta.
La contrazione o meno della bocca, se distesa è più affidabile.
L’impressione positiva si basa anche sulla distanza tra sopracciglia e occhi.
Effetto uncanny valley è un fenomeno studiato da un ricercatore giapponese di cui non vi sono
evidenze empiriche. La percezione di positività di un volto di robot aumenta quanto più è
percepito come umano, quando è troppo vicino ad un essere umano la percezione di positività
crolla totalmente poiché ci sentito minacciati come essere umani.
Ciò che sembra spiegare un’altra caratteristica del volto è la proporzione tra l’altezza e l’ampiezza
del nostro volto. Sono dei confini molto limitati.
4Le prime impressioni hanno una conseguenza su ciò che successivamente si raccoglie
sull’individuo. Le prime impressioni hanno un aspetto minimo però in un momento successivo
può influenzare le informazioni in un certo senso.
Vi è una tendenza inconsapevole in ognuno di noi di associare l’attrattività fisica a delle qualità
positive. Per attrattività fisica si intende la corrispondenza generale agli standard di bellezza di
una specifica cultura e un determinato tempo e non hanno niente a che fare con l’attrazione fisica.
Schiller pensava che la bellezza fisica fosse un segno di bellezza interiore.
L’effetto alone è una sorta di macchia che si espande, parte dall’esterno e inferisce questa
valutazione positiva estetica all’interno della persona, per cui una persona si percepisce come piu
dotata socialmente rispetto a persone meno attraenti.
L’aspetto fisico influenza i comportamenti sociali.
Evolutivamente l’esemplare con determinati aspetti sembra essere più favorito perchè ritenuto più
sano.
I mass media aumentano questa visione creando personaggi positivi con attori esteticamente più
attraenti e ciò aumenta l’effetto alone.
Linguaggio non verbale
L’altro componente che può essere un fattore che spiega come avvengono le prime impressioni è
il linguaggio non verbale (espressione del volto, quanto ci si muove, distanza fisica a cui ci si pone
rispetto a noi). Dal punto di vista empirico non vi sono molti elementi riguardo questo aspetto.
Hanno una certa consistenza: (tutti studi anni ’70)
⁃
Si hanno impressioni più positive rispetto a chi si pone direttamente davanti a noi (ma
neanche troppo vicine che può essere intesa come minaccia)
⁃
Chi annuisce mentre parliamo
⁃
Contatto oculare, per cui chi tende a guardare chi parla piuttosto che evitare uno sguardo. Vi è
tuttavia un limite, ossia chi ci fissa troppo crea una sorte di minaccia ribaltando la situazione.
A volte l’attrattiva positiva in posizioni lavorativa viene confusa e si abbassa la stima delle sue
competenze lavorative.
I tratti di personalità
In un processo in cui formiamo una connessione con un individuo alla fine si cerca di capire come
è fatto in base ai tratti di personalità. Questa è la fonte più consistente che permette di fare un
giudizio sociale.
Da subito si cerca di capire i tratti di personalità che contraddistinguono un individuo per capire
se è caratterizzata da aspetti positivi o negativi —> pericolo per noi, alleato in termini di
collaborazione
Abbiamo bisogno di arrivare conclusioni che siano pressoché certe. Tuttavia raccogliendo molte
informazioni su una persona si raccolgono diversi tratti di personalità. Bisogna arrivare
velocemente ad una impressione coerente.
Il modello configurazionale di Asch spiega quali sono le modalità che utilizziamo per
organizzare i tratti di personalità e come diamo più o meno importanza ai diversi tratti di
personalità delle persone. Asch cerca di capire quali sono i tratti di personalità che per noi sono
più importanti per arrivare a un giudizio positivo e che guidano più di altri il modo di formarsi delle
prime impressioni.
Ciò che sostiene e la psicologia sociale al di là dei contesti è che il tratto warth=caloroso è il
tratto di personalità che per noi è particolarmente importante perché è quello che risponde con
maggior accuratezza alla domanda ‘è un pericolo per noi?’.
La seconda ragione è che è un tratto di personalità ombrello, ossia racchiude dei tratti di
personalità ad esso vicini (estroverso, empatico).
5Asch l’ha dimostrato in una serie di studi in cui ai partecipanti presentava la descrizione di una
persona X sulla base di certi tratti.
In un’altra condizioni veniva modificato l’ultimo tratto da caloroso a freddo. Si chiedeva alle
persone di fornire un’impressione su quell’individuo. Ciò che emergeva è che nel secondo caso si
modificava in modo negativo l’impressione sull’individuo.
Se si cambiava brusco con educato non si modificava significativamente la descrizione dei
partecipanti come invece succedeva con caloroso/freddo. Ciò indica che caloroso è uno dei tratti
fondamentali.
Vi sono dei tratti definiti periferici, che hanno un ruolo più marginale nel modificare le impressioni
che ci si fa circa un individuo e dei tratti più centrali, ossia più importanti.
Non vi sono sempre tratti universalmente centrali e periferici, ma dipendono dai contesti.
Asch ha studiato anche l’ordine in cui si svelano i diversi tratti, poiché influenza le nostre
impressioni. L’ordine in cui i tratti vengono presentati modificano la nostra impressione. Se
vengono presentati prima i tratti positivi è più comune che si sviluppi un’idea positiva della
persona descritta.
Secondo Asch nella prima condizione le persone tendevano a farsi un impressione più positiva.
Ciò viene definito effetto primacy, per cui ci si concentra sulle prime informazioni.
Cambiare la prima impressione non è per nulla facile, poiché le prime impressioni sono molto
difficili da rimuovere. Vi è un’influenza maggiore sulle prime informazioni rispetto alle ultime.
Un primo aspetto è che abbiamo bisogno di arrivare relativamente presto ad una conclusione ,
per cui non si presta troppa attenzione a tutti i tratti che si svelano, ma si dà maggior rilevanza ai
primi. L’altro aspetto è che i primi tratti che si svelano fanno si che tutti i successivi siano
interpretati in base ai primi.
Effetto alone= i primi tratti guidano l’interpretazione dei tratti successivi.
L’effetto recency è un effetto solamente attentivo, emerge quando non si ha grande interesse e si
è poco motivati, per cui si usano poche risorse attentive, focalizzandosi prevalentemente sulle
ultime informazioni.
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